Grotte di Frasassi

La ricerca sistematica nella zona di Frasassi ha avuto inizio nel 1948, grazie all'attività del Gruppo Speleologico Marchigiano di Ancona ma solamente dopo il 1966 le ricerche nella Grotta del Fiume sono divenute più assidue fino a quando il 25 settembre del 1971 Rolando Silvestri ed altri componenti del Gruppo Speleologico Marchigiano Club Alpino Italiano di Ancona, lungo le pendici nord del monte Vallemontagnana scoprirono un piccolo imbocco che conduceva in una minuscola sala. Nulla di particolare se non fosse stato che da alcune fessure delle pareti fuoriuscivano notevoli correnti d'aria, una sorta di vento sotterraneo.

Dopo alcuni giorni di scavi riuscirono a fare breccia in una strettoia e di qui a scivolare in direzione del ciglio di un vuoto dal quale lasciarono cadere un sasso. Il ritardo dell'eco li fece rendere conto della profondita della grotta che calcolarono oltre i cento metri, una cavità che avrebbero poi battezzato Abisso Ancona. La scoperta suscitò grandissimo entusiasmo tra i componenti del gruppo: la meravigliosa Grotta Grande del Vento di li a poco sarebbe stata consegnata all'ammirazione dell'uomo. Per calarsi praticamente dalla sommità dell'Abisso Ancona (foto a fianco), furono necessarie speciali attrezzature e quando gli speleo anconetani toccarono finalmente il fondo della grotta le luci misero subito in evidenza lo splendore e la singolare bellezza di questo fantastico universo sotterraneo. Un universo che il grande pubblico potè ammirare per la prima volta il primo settembre del 1974 quando si inaugurò ufficialmente il tunnel di oltre duecento metri, scavato nella viva roccia, che rese possibile l'accesso all'Abisso Ancona e ai quasi mille metri di percorso direttamente dalla Gola di Frasassi.

La Gola La Gola di Frasassi, lunga complessivamente 3 Km.,si caratterizza per una grande presenza di Calcare massiccio, risultato delle innumerevoli stratificazioni createsi in circa 190 milioni di anni. Si tratta di una roccia molto permeabile, sulla quale i movimenti geologici che sono all'origine della catena appenninica hanno lasciato segni evidenti, ben visibili anche sui monti Vallemontagnana e Ginguno tra i quali la gola si snoda. Nella struttura del calcare massiccio si creano con facilità fenomeni carsici, e ciò è tipico in tutta la zona di Frasassi che, a detta degli esperti, rappresenta una delle aree speleologiche più importanti d'Europa.

Lungo le alte pareti rocciose ha eletto dimora una coppia di aquile reali, una presenza "antica", perpetuata nel tempo grazie ad un ambiente incontaminato. Tutta l'area della Gola di Frasassi percorsa dal fiume Sentino, associata ad una zona più vasta e congiunta, è stata infatti costituita in riserva naturale per accordare protezione e difesa ad un patrimonio di particolare bellezza e di naturale integrità.